Venezuela e Uruguay emettono ‘travel warning’ per gli Stati Uniti

Siamo abituati al fatto che siano i paesi occidentali a emettere “travel warning” ossia segnalazioni di pericolo per i propri concittadini verso paesi esteri, spesso in via di sviluppo, nei quali viene sconsigliato di recarsi. Ora, dopo le ennesime stragi di Dayton ed El Paso sono gli Stati Uniti a essere ritenuti una nazione pericolosa percorsa da “crimini di odio” dai ministeri degli Esteri di Uruguay e Venezuela, che hanno messo in guardia i viaggiatori sudamericani a causa di situazioni come “l’indiscriminato possesso di armi da fuoco tra la popolazione” e “l’impossibilità per le forze dell’ordine di prevenire certe situazioni”. Che lo emetta l’Uruguay ci può stare ma che lo faccia anche il Venezuela, paese fra i più pericolosi del pianeta, è quasi paradossale. In ogni caso la pericolosità degli Usa è nota da tempo, a causa della libera vendita di armi (sono detenute più pistole e fucili che abitanti, caso unico al mondo) che permette alle persone non sane di mente di poter uccidere liberamente nelle scuole come nei centri commerciali. Uno dei paesi più sicuri al mondo per i turisti è Cuba, dove le armi non si vendono.

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